Il karkadè, noto anche come tè di ibisco o tè dell'Abissinia, è una bevanda che deriva dai petali essiccati dei fiori scarlatti, carnosi e profumati, della pianta di Hibiscus sabdariffa. L'infuso a base di karkadè, conosciuto in tutto il mondo, si prepara in maniera simile al classico tè, e può essere consumato sia caldo che freddo. La bevanda che si ottiene possiede un inconfondibile colore rosso intenso ed un gusto leggermente acidulo.
Il consumo di karkadè è particolarmente diffuso in Egitto, per le sue proprietà astringenti, che contribuiscono a combattere la disidratazione e la sete. In Italia, l'infuso, noto come carcadè, è stato introdotto come prodotto coloniale proveniente dall'Eritrea (colonia italiana dal 1860 al 1941): in passato, il karkadè veniva utilizzato come sostituto del tè e bevuto solitamente freddo e zuccherato, con l'aggiunta di succo di limone appena spremuto. In altri Paesi europei, invece, è spesso utilizzato come ingrediente in tisane miste (soprattutto con malva o rosa canina).
Uso esterno. Il karkadè può essere sfruttato anche per uso esterno: per la presenza di mucillagini e polifenoli, può essere applicato a livello cutaneo come lenitivo o doposole. Per preparare un impacco, è possibile preparare un infuso al karkadè ristretto, per poi applicarlo, con una compressa di garza, sulle zone del corpo più arrossate dopo l'esposizione al sole. Il karkadè è adatto anche per le pelli sensibili e può essere utilizzato in associazione con malva, ippocastano e calendula.